Giappone, scandalo sessuale coinvolge network nazionale
Ex cantante Smap e presentatore annuncia ritiro dalle scene
Nuovo scandalo nel mondo dello spettacolo in Giappone, dove un ex cantante e affermato presentatore ha annunciato il proprio ritiro dalle scene dopo essere stato accusato di molestie a sfondo sessuale: una vicenda a cui ha fatto seguito la sospensione del programma televisivo, perché si è scoperto che il network nazionale avrebbe tentato di insabbiare il caso. I fatti riguardano il 52enne Masahiro Nakai, uno dei componenti del gruppo musicale Smap - molto popolare in Giappone a partire dalla fine degli anni '80 -, responsabile, secondo la ricostruzione del settimanale Shukan Bunshun, di aver costretto una donna a un rapporto sessuale al termine di un pranzo di lavoro nel giugno del 2023. Per nascondere la divulgazione del fatto Nakai avrebbe trovato un accordo extragiudiziale con la vittima, per un valore di 90 milioni di yen (550.000 euro). Lo scandalo di Nakai successivamente rivelato dai media ha finito per coinvolgere indirettamente il network televisivo, la Fuji Tv, per la mancanza di trasparenza dimostrata, portando molte aziende giapponesi a ritirare la pubblicità dall'emittente che ha sede a Tokyo, comprese le sue stazioni affiliate nel resto del Paese. In un messaggio ai fan sui propri social, Nakai - senza menzionare direttamente l'accaduto - ha detto di assumersi "la piena responsabilità" e ha offerto le sue scuse alla donna. La Fuji Tv, nel frattempo, ha dichiarato che è pronta a istituire un comitato indipendente per esaminare le accuse e che terrà una conferenza stampa a inizio settimana per aggiornare sul caso legale. La vicenda di Nakai segue lo scandalo della agenzia Johnny & Associates, emerso inizialmente nel 2020, finita sotto il fuoco di molteplici denunce di abusi sessuali su aspiranti cantanti pop adolescenti da parte del suo fondatore Johnny Kitagawa, continuati per decenni prima della sua morte nel 2019. Secondo Ryunosuke Endo, capo dell'Associazione delle emittenti commerciali giapponesi e vicepresidente di Fuji Tv, "l'ultimo accadimento semina ancora una volta sospetti sul funzionamento delle emittenti private nel loro complesso", con le compagnie televisive e il pubblico sempre più sensibili alle aggressioni sessuali e ad altri tipi di molestie in Giappone.
S.O.Rowlens--MC-UK