Borsa: l'Asia paga i timori su Cina e Trump, su il dollaro
Male Hong Kong e Shanghai, future deboli su Europa e Wall Street
Seduta in rosso per le Borse asiatiche, con i listini che continuano a scontare la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane e pagano i dubbi sulle misure di stimolo in Cina e la forza del dollaro proseguendo. Tokyo cede lo 0,5% mentre fanno molto peggio le Borse cinesi con Hong Kong che affonda dell'1,8% e Shanghai e Shenzhen che perdono l'1,3%, in quella che si preannuncia come la peggior settimana per l'indice Msci dell'Asia dallo scorso aprile. Riescono a mantenersi sopra la parità Seul (+0,3%) e Sydney (+0,4%) mentre sono fiacchi i future su Wall Street e le Borse europee. Dopo che ieri i dati sull'inflazione americana, cresciuta in linea con le aspettative, hanno rafforzato le attese di un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed a dicembre, oggi l'attenzione del mercato si rivolge ai prezzi alla produzione e ai sussidi di disoccupazione negli Usa e ai verbali Bce e al dato finale sul Pil dell'Eurozona mentre in serata tornerà a parlare il presidente della Fed, Jerome Powell. La vittoria di Trump continua a spingere il dollaro che si porta sui massimi da ottobre 2023 sull'euro, su cui guadagna lo 0,2% a 1,054, mentre salgono di due punti base i Treasury americani, che continuano a scontare le attese per gli effetti inflazionistici delle politiche di Trump. Debole invece il petrolio (-0,6%), con il Wti a 68 dollari e il Brent a 71,89.
A.Loughty--MC-UK